
Colle. La cittadinanza è compatta: no al Tubone.
Il progetto sponsorizzato dalla Regione Toscana avviato a fine 2019 da MAK2, gestore della ‘’centrale idroelettrica’’ e da PVG S.r.l., sovvenzionato con i fondi del piano di sviluppo regionale (PAER), prevede la messa in posa di un tubo interrato lungo più di 2km nella zona della Ferriera per arrivare a una produzione complessiva di 4GWh di energia elettrica annua. Da parte della ditta MAK2 viene sottolineato il beneficio di riduzione di emissione da combustibili fossili, la riduzione di eventuali allagamenti dovuti a condizioni meteo avverse e la possibilità di avere energia a costi più contenuti anche da parte della RCR di Colle Val d'Elsa, alle prese quest’ultima con i rincari energetici.
Ad oggi però, le previsioni teoriche sulla portata del fiume, le verifiche sui campionamenti di acqua fatte più a valle, rispetto al progetto di posa del tubo, per dare maggior forza alle pretese dei soggetti industriali coinvolti, il mancato confronto con la cittadinanza, le analisi insufficienti e parziali sul deflusso minimo vitale del corso della gora e del fiume, l'esproprio avviato a luglio di terreni che coinvolgono oltre 300 proprietari; evidenziano solo forti criticità e insostenibilità del progetto nel garantire la produzione elettrica dichiarata e una portata idrica adeguata del fiume per l’habitat che ruota attorno ad esso.
La tutela del Parco Fluviale
La tutela del Parco Fluviale e il progetto SentierElsa non si conciliano con biechi interessi privatistici, Italia Nostra, il Coordinamento Montagnola Senese, il Comitato Civico Elsa Viva e il Coordinamento Salviamo l’Elsa hanno ben evidenziato il rischio di secca del fiume, in quest’ultimi anni soggetto a maggiori eventi siccitosi, le ricadute ambientali su un bene sottoposto a vincolo storico, culturale e di grande rilevanza naturalistica per tutta la Valdelsa.
In quest’ultimo anno il Coordinamento Salviamo l’Elsa ha raccolto firme di migliaia di cittadini contrari al ‘‘Tubone’’, organizzato mensilmente presidi di raccolta firme e eventi di sensibilizzazione.
L’amministrazione comunale, nonostante la contrarietà del PD solo all’ultimo in campagna elettorale ripiegata, si è opposto alla realizzazione dell’opera e ha fatto ricorso al TAR, dopo la bocciatura del ricorso al Tribunale delle Acque, presentato dal comune stesso e ad adiuvandum da Italia Nostra e dai proprietari dei terreni oggetto di esproprio.
Colle Insorge
Noi come Colle Insorge sosteniamo le associazioni, i comitati e i cittadini che vogliono tutelare il Parco Dell’Elsa, bene comunale, che ha accompagnato la crescita economica e turistica di Colle Val D’Elsa, che va tutelato nel rispetto della comunità colligiana e dell’ambiente. Lavoro e ambiente sono in contraddizione solo all’interno del sistema capitalista, un sistema che produce degrado ambientale guerre, disoccupazione e del quale dobbiamo liberarci il prima possibile, cambiando dal basso i rapporti di forza!
Inoltre, difendiamo i lavoratori della RCR da strumentalizzazioni e esternazioni che segnalano come il progetto ‘‘Tubone’’ sia di vitale importanza per il proseguo dell’attività industriale della cristalleria. Esternazioni infondate, visto che l’energia prodotta dal ‘‘Tubone’’, anche se fosse utilizzata interamente da RCR, coprirebbe una parte minimale dell’energia elettrica annuale necessaria alla produzione aziendale.
Le RSU e i lavoratori del RCR meritano un progetto industriale serio di rilancio dell’azienda, lavoratori che da anni hanno subito una riduzione di oltre il 50% della forza lavoro, licenziamenti e cassa integrazione. Troppo spesso, infatti, assistiamo alla "scusa" dell'ambiente, così come al pretesto della difesa dei posti di lavoro per mascherare inefficienze o la poca lungimiranza di scelte aziendali.
Vogliamo l’adozione di un Piano del Verde, che da troppo è rimasto in un cassetto e che è obbligatorio per legge, un maggior ascolto e coinvolgimento di tutte le associazioni e dei cittadini che si stanno battendo per difendere la ricchezza naturalistica, culturale e sociale colligiana.
I candidati sindaco in campagna elettorale si sono schierati contro il progetto Tubone e disposti ad adottare un piano del verde. Chiediamo quindi di impegnarsi pubblicamente a sottoscrivere un piano del verde per Colle, a partecipare insieme a noi, alla cittadinanza, a tutte le realtà che vorranno aderire, al presidio del 1 giugno per mostrare la contrarietà al progetto Tubone, che ha avuto il benestare della regione Toscana.
NO al Tubone
No al ‘‘TUBONE’’, difendiamo l’ambiente e una politica seria di utilizzo delle risorse rinnovabili, tuteliamo i lavoratori da strumentalizzazioni a sostegno di un’opera inutile e dannosa per il nostro territorio!!!
Comunicato stampa Colle Insorge